AreaNetworking, dopo la perdita di centinaia di Database MySQL da parte di Tophost nel corso di un guasto tecnico della loro infrastruttura, ha chiesto il parere dell’Avvocato Andrea Buti, specialista in diritto civile, a cui abbiamo sottoposto alcuni quesiti sugli aspetti legali della vicenda.
Andrea Buti, Avvocato, Specialista in diritto civile. Docente a contratto presso l’Università degli Studi di Camerino; mediatore e formatore presso ADR Center S.p.A., Ha tenuto corsi di aggiornamento a pubblici dipendenti (Irfod, Asap, Regione Lazio, Corte d’Appello delle Marche, Toscana e Molise, Prefettura di Macerata, Comune di Jesi e Civitanova Marche) sul trattamento dei dati personali, firme elettroniche, documento elettronico, e-government, posta elettronica certificata, accessibilità, computer crimes.
Salta questa parte e leggi l’intervista all’avvocato Andrea Buti.
E’ il 25 Agosto 2010 quando allo Storage di Tophost, ben conosciuto Hosting Provider low-cost, accadono dei problemi tecnici che fin da subito risultano essere gravi, non solo per l’entità stessa ma anche per la tipologia dei dati coinvolti: i database MySQL ovvero quanto più possa interessare al proprietario di qualsiasi sito Web.
Il tutto è successo di pomeriggio e Tophost aggiorna costantemente i clienti sulle fasi di recupero e di risoluzione dei problemi. L’ultimo aggiornamento del 25 Agosto viene rilasciato alle ore 23:30 e comunica che anche il nodo 2, uno dei vari interessati dal guasto, è ora operativo.
Parallelamente alla pagina di supporto nel proprio sito, Tophost aggiorna i clienti anche sulla propria pagina Facebook dove, lo avrete già immaginato, si è scatenata l’ira dei clienti coinvolti.
Il giorno 26 prosegue tra vari aggiornamenti da parte del provider ma le notizie non sono buone. Certo, Tophost recupera la maggior parte dei database ma coloro che hanno perso i dati sono comunque centinaia di persone che ora si ritrovano a dover ricostruire il lavoro di mesi o anni, impiegandoci moltissimo tempo, fatica e sempre ammesso che ciò sia possibile.
I clienti quindi si scatenano ancora di più, accusando Tophost di essere tutt’altro che professionale, sottolineando i danni subiti e minacciando azioni legali, anche collettive.
Riportiamo soltanto alcuni dei tanti messaggi rappresentativi:
Tophost, da parte sua, si difende facendo notare che come da norme contrattuali non è previsto il backup dei dati, se non per uso interno. E’ scritto anche in questa pagina: http://www.tophost.it/aiuto/cat2/15/24/.
Non è chiara questa specifica: cosa significa ad uso interno? E perchè solo in caso di rottura hardware? Avendo i backup, visto che appunto a quanto dicono a uso interno lo fanno, non potevano ripristinare tutti i database persi o corrotti “accontentando” quindi centina e centinaia di clienti?
Oltre a questo, c’è un’altra viva questione: Tophost nella pagina di descrizione del prodotto TopWeb aveva elencato anche il Backup. Ecco l’immagine:
Sembra invece che, dopo le forti lamentele e accuse da parte dei clienti, Tophost abbia tolto quella voce dal listino delle caratteristiche di TopWeb:
Se ad uso esclusivamente interno, perchè allora Tophost ha inserito questa caratteristica nella scheda tecnica del prodotto?
Come dicevamo, comunque, vari sono gli utenti (clienti) che hanno esternato la volontà di agire portando Tophost a discutere su piani legali. La questione, in realtà, è più difficile ed articolata di quanto possa sembrare. D’altra parte quanto entriamo nella tutela dei dati facciamo un passo all’interno di una tematica sicuramente non ancora ben chiara e definita. Noi, grazie all’avvocato Andrea Buti, abbiamo tentato di far luce su questa vicenda ma soprattutto su quanto la Legge regoli casi di questo tipo per informare i clienti di cosa possono fare da un punto di vista legale.