Recentemente ho parlato di quando e perché i Network Engineer dovrebbero considerare la procedura nota come “Network Automation”. Si sta investendo molto tempo per apprendere linguaggi come Python, API, ecc. per interrogare e configurare i dispositivi di rete: per quale motivo?
Processo di automazione
Le imprese dovrebbero ottenere benefici tangibili dall’automazione di compiti giornalieri, settimanali o mensili, come:
- Aumento dell’efficienza;
- Maggiore soddisfazione del cliente;
- Meno stress;
- Maggiore compliance.
Eppure, ad ora, non si sta verificando un avvio in massa di progetti di automazione della rete, probabilmente perché la “Network Automation”, di per sé, non ottiene i suddetti benefici.
Definiamo la “Network Automation”
Molto semplicemente, per “Network Automation” s’intende “l’esecuzione automatica di uno script che completa configurazioni o raccolte d’informazioni che l’operatore di rete o l’ingegnere dovrebbero eseguire manualmente”. L’intento è di ottenere maggiore velocità, precisione e/o coerenza, a partire dall’operato del Network Engineer che perfeziona tali adempimenti tramite un linguaggio di programmazione.
In tutto questo, alcuni elementi potrebbero richiedere di essere assemblati nei flussi di lavoro con toolset differenti. Il tecnico potrebbe trovarsi a dover attivare gli script gradualmente, tramite test iterativi e debugging. Solo alcuni strumenti sarebbero Open Source, con il sussistere di accordi di licenza e supporto e interdipendenze da rivedere ogni qualvolta un elemento si aggiorni. Infine, ad ogni cambiamento dei codici sui dispositivi, i sistemi di accesso potrebbero richiedere modifiche.
Tutto ciò si traduce in un caotico insieme di strumenti debolmente interconnessi, che il Network Engineer, se non adeguatamente formato, non è in grado di gestire.
Si noti inoltre che tale processo di sviluppo e manutenzione è network-centrico. Quindi c’è anche il rischio che la “Network Automation” possa essere vista da alcuni come un vantaggio esclusivo dello sviluppatore e del suo curriculum.
Cosa dovremmo fare invece?
Non è facile rispondere senza prima riformulare la domanda. A cosa dovremmo mirare usando queste tecniche di automazione? Perché stiamo di nuovo automatizzando questi compiti? Come abbiamo già detto, stiamo cercando di rendere tutto migliore e più facile da gestire, ma come sappiamo, le reti sono sempre più complesse, dovendo fornire progressivamente maggiori funzionalità a un numero crescente e diffuso di endpoint.
In realtà, si ritorna alla questione fondamentale: cosa stiamo cercando di ottenere con una rete? A chi serve? E perché?
Ricominciamo dall’inizio: perché avere una rete?
Oggi, la rete è essenziale per ogni sistema IT. Abbiamo computer che devono accedere alle applicazioni, ma anche bisogno di raccogliere dati da un numero sempre crescente di dispositivi e di memorizzarli per analisi successive. Dobbiamo inoltre rendere operative le nostre imprese fornendo istruzioni da un punto di controllo centrale. Perciò abbiamo collegato TVCC, sistemi di accesso, frigoriferi, bilance, robot in magazzino, presse, stampanti e nastri trasportatori.
Ogni singola impresa richiede una crescente disponibilità di questi dispositivi. La connettività è la base su cui sono costruite tutte queste interazioni. Il ruolo degli architetti, dei progettisti e degli ingegneri è assicurare che le reti servano agli scopi delle imprese. Essi assemblano reti partendo da dispositivi di diversi vendor, utilizzando tecnologie atte a garantire che i requisiti di connettività siano soddisfatti.
Intent-Based Networking (IBN)
Presto parlerò della IBN in alcuni post utili a risolvere il grattacapo. Una strategia IBN fornisce un percorso unificato, dai requisiti aziendali alla configurazione della rete, attraverso il Network designer che crea flussi di lavoro automatizzati. La Network Assurance vi trova un suo ruolo poiché la rete va monitorata per vedere fino a che punto soddisfa l’intento aziendale. Se ci si allontana da tale intento, è possibile apportare modifiche automatiche al fine di riportare le funzionalità in linea con le aspettative.
L’ecosistema operativo sviluppato intorno alla rete (monitoraggio e telemetria, gestione dei cambiamenti e degli incidenti, conformità e reporting del ciclo vita) va integrato per contribuire al “benessere” generale. La Network Assurance costituisce la visione operativa definitiva dello stato olistico della rete, utilizzata per convalidare le informazioni contenute nelle piattaforme operative.
Questi sono i principi sui quali è stato costruito IP Fabric. La sua introduzione in una rete permette di iniziare un percorso verso gli ideali IBN, introducendo una Network Assurance automatizzata alle vostre operazioni di rete.
In sostanza cosa voglio dire? Non pensate solo ad automatizzare la vostra configurazione di rete: puntate più in alto. Pensate a come automatizzare le operazioni di rete per soddisfare i requisiti della vostra azienda e capire come l’Intent-Based Networking crei una struttura ad hoc per questo scopo.