venerdì, Novembre 22, 2024

Banda larga a tutti entro il 2012. Sicuri sicuri?

Federico Lagni
Federico Lagnihttps://www.areanetworking.it
Appassionato di innovazione in tutte le sue forme, è fondatore e CEO di AreaNetworking.it, uno dei maggiori punti di riferimento online del settore ICT. E' anche fondatore ed Event Director di alcune importanti conferenze, come Crypto Coinference, la più importante conferenza dedicata alle criptovalute e la blockchain, e il GDPR Day, una conferenza molto verticale dedicata appunto al GDPR ed alla Data Protection. Inoltre, è fondatore e Presidente di Tesla Club Italy, il primo club Tesla italiano e tra i primissimi al mondo. Al tempo stesso, è anche fondatore e CEO di Enerev, la prima azienda italiana specializzata nel noleggio a breve termine di auto Tesla, nonché società di formazione e di riferimento per diverse soluzioni dedicate alla mobilità elettrica. Partecipa ad eventi e conferenze come speaker e formatore.

Se c’è una cosa fastidiosa, per tutti, è proprio quando le parole non sono accompagnate dai fatti. Di Digital Divide se ne parla da anni ormai. In Italia siamo risaputamente arretrati rispetto agli altri paesi europei e di questo possiamo parlarne senza riportare numeri e percentuali come fanno tutti.

Non voglio mettere le mani avanti (o forse si?) su quanto proclamato dal Governo, precisamente da Paolo Romani, il vice Ministro dello Sviluppo Economico. Detto questo, non vorrei nemmeno che la notizia venisse recepita automaticamente come segno positivo perchè le parole sono parole e i fatti sono ben altra cosa, soprattutto se le parole e le promesse vengono fatte dal Governo, indistintamente dall’orientamento politico.

Non dimentichiamo, infatti, quando il ministro Gentiloni, circa 3 anni fa, aveva promesso la stessa cosa. Era stato costituito un Comitato per la diffusione della banda larga ma nonostante questo siamo ancora allo stesso punto. Perchè?

Troppi italiani, ancora, sono privi di connettività a banda larga e, chi ne è munito, subisce comunque molte limitazioni in quando i 20mbits sono ancora un’utopia comune. In molte zone addirittura i 4mbits non sono raggiungibili causa distanza dalle centrali. La rete TLC italiana è obsoleta. Decisamente.

Ma dov’è il problema? Qual è la causa? Una delle motivazioni principali credo sia il fatto che la tematica non sia realmente vista come un investimento. Chi è al vertice, forse, non comprende come l’Italia sia vecchia e come una modernizzazione sotto questo punto di vista possa apportare molta innovazione e far sperare che paesi emergenti europei non superino l’Italia.

Non dobbiamo far vedere l’annuncio di Romani come una novità perchè, di fatto, non lo è assolutamente. L’opinione pubblica questo lo deve sapere. Dove sono andate tutte le promesse fatte negli anni scorsi?

Si parla anche già di portare la fibra ottica all’interno delle case degli italiani con disponibilità, quindi, di connettività da 40/50 mbits. Ad oggi la tecnologia ADSL (ovvero una delle tecnologia di banda larga) non copre ancora moltissime zone e parliamo di fibra ottica in casa? Il 2012 è vicino, troppo vicino per considerare realistiche e attuabili le parole pronunciate da Romani.

Come poter credere a tutto ciò quando in realtà promesse analoghe sono già state fatte più volte già anni scorsi? Cosa dovrebbe farci credere che questa volta sarà così? Perchè mai in Francia (uno dei tanti esempi) molti edifici sono cablati con la fibra ottica, fornendo bande di decine e decine di mbits a costi – proporzionalmente – irrisori?

Seguiranno sicuramente altri posts trattanti la tematica, visto che il presente Blog vuole fornire contenuti concreti. Cercheremo quindi di constatare se effettivamente qualcosa si smuove e, se sì, cosa in realtà si sta facendo.

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