martedì, Dicembre 3, 2024

AreaNetworking intervista IBM sul Cloud Computing

Federico Lagni
Federico Lagnihttps://www.areanetworking.it
Appassionato di innovazione in tutte le sue forme, è fondatore e CEO di AreaNetworking.it, uno dei maggiori punti di riferimento online del settore ICT. E' anche fondatore ed Event Director di alcune importanti conferenze, come Crypto Coinference, la più importante conferenza dedicata alle criptovalute e la blockchain, e il GDPR Day, una conferenza molto verticale dedicata appunto al GDPR ed alla Data Protection. Inoltre, è fondatore e Presidente di Tesla Club Italy, il primo club Tesla italiano e tra i primissimi al mondo. Al tempo stesso, è anche fondatore e CEO di Enerev, la prima azienda italiana specializzata nel noleggio a breve termine di auto Tesla, nonché società di formazione e di riferimento per diverse soluzioni dedicate alla mobilità elettrica. Partecipa ad eventi e conferenze come speaker e formatore.

Continua il nostro ciclo di interviste, questa volta con la collaborazione di IBM, per sondare maggiormente la tecnologia del Cloud Computing. Risponde Massimo Leoni, System Architect di IBM Italia.

ANW: Buongiorno sig. Leoni. Prima di tutto, vorremmo un’opinione e una considerazione diretta: percepisce anche lei una certa confusione di mercato su cosa sia effettivamente il Cloud Computing? Se sì, a cosa crede sia dovuta?
IBM: Effettivamente molte aspirazioni sono convogliate sotto il nome di Cloud Computing, generando fraintendimenti e aspettative che hanno portato ad una certa confusione nel mercato. Sotto il termine cloud computing sono infatti finiti sia concetti tecnologici e modelli di sviluppo (es. Google con AppEngine) sia nuovi modi di “sourcing” (acquisizione) delle tecnologie IT (es. Amazon EC2) e “Software as a Service”, utilizzabili da Internet con interfacce web 2.0 e con un modello “pay as you go”, cioè con pagamento a consumo. Riassumendo il Cloud Computing sottende concetti di tecnologia, di governance dell’IT e finanziari; e’ necessario perciò chiarire su quali di questi ambiti ci si concentra quando si parla di questo nuovo modello IT.

ANW: Come definirebbe, con parole quindi più semplici e chiare in assoluto, il Cloud Computing?
IBM: Il cloud computing è un modello IT in evoluzione tramite il quale gli utenti possono accedere ai propri dati e applicazioni indipendentemente da dove si trovano ed in qualsiasi momento.
Dal punto di vista del cliente, IBM individua due approcci principali, cloud pubblico e privato, che combinandosi danno vita a tre modelli complementari:
1) Public Cloud. E’ caratterizzato dal modello finanziario a consumo e dalla sua collocazione all’interno della strategia e dei processi IT del cliente.
2) Private Cloud. Qui la virtualizzazione e l’automazione vengono portate ad un livello superiore nell’infrastruttura IT del cliente, contribuendo ad “industrializzare” i processi ed i servizi offerti internamente dall’IT.
3) Hybrid Cloud, che prevede l’integrazione dei modelli precedenti. In questo modo l’IT può accedere sia servizi cloud esterni (pubblici) sia interni (privati) in base alla strategia e ai processi di governance stabiliti.

Il mondo del cloud computing è poi caratterizzato dal concetto di “as a service”, cioè il poter usufruire dei componenti dell’IT come se fossero dei servizi, partendo dal basso dei servizi IT abbiamo:ù

IaaS. Infrastructure as a Service, i servizi cloud di questo tipo mettono a diposizione macchine virtuali con il proprio sistema operativo, dischi virtuali, reti virtuali ecc. (es. IBM Smart Business Test and Development Cloud e IBM Smart Business Storage Cloud).

PaaS. Platform as a Service, in questo caso viene messo a disposizione un modello di sviluppo applicativo e il suo “runtime”, cioè l’ambiente dove poi eseguire queste applicazioni (es. Google AppEngine).

SaaS. Software as a Service, cioà la fruizione di un applicativo direttamente dal web (es. IBM LotusLive).

ANW: Ci può gentilmente fare uno o due esempi eclatanti e d’eccellenza di questa tecnologia?
IBM:Il primo esempio arriva direttamente da IBM che ha utilizzato le tecnologie Cloud per realizzare una Private Cloud, chiamata Blue Insight, per mettere a disposizione di circa 200.000 dipendenti IBM, forze di vendita, uno strumento di Business Analytics. Questo nuovo approccio permette ai commerciali di poter identificare meglio e più efficacemente nuove opportunità di vendita e consente contemporaneamente di ridurre i costi nell’erogare questo servizio.
Un ulteriore esempio è l’utilizzo da parte di Panasonic della soluzione SaaS di IBM LotusLive. Panasonic adotterà IBM LotusLive per le sue attività di Web conferencing, file sharing, instant messaging e project management. La compagnia realizzerà inoltre, attraverso le funzionalità di LotusLive Connections, soluzioni di business social networking tra i propri dipendenti, partner e fornitori.

ANW: Quando possiamo collocare, nel tempo, la reale nascita del Cloud Computing?
IBM: Il cloud si afferma come termine di uso comune intorno al 2007, ma, di fatto, rappresenta un percorso evolutivo iniziato con l’avvento delle tecnologie di virtualizzazione, compreso il grid computing, e delle modalità di gestione e automazione dei processi IT. Già nel 2004 IBM presentava la sua strategia dell’ e-business on demand e poi della dynamic infrastrutture , Gartner Group definiva la Real Time Infrastruture. Tutte queste iniziative gettavano le basi del modello cloud computing e ne contenevano già il suo germe.

ANW: Essendo una tecnologia innovativa, comporta sicuramente notevoli vantaggi. Quali sono quelli più rilevanti e aventi un impatto diretto?
IBM: Il Cloud da una visione nuova delle spese IT perchè permette di massimizzare gli investimenti (CAPEX – Capital Expenses) e ridurre i costi operativi (OPEX – Operating Expenses).
Da un punto di vista tecnologico, il cloud fornisce sia gli attributi di scalabilità e controllo di un data center centralizzato, sia la flessibilità dei mondi distribuiti, contribuendo a:
– ridurre dell’80 per cento lo spazio occupato
– ridurre del 60 per cento i consumi elettrici e di raffreddamento
– aumentare notevolmente l’utilizzo delle componenti hardware

ANW: A livello di mercato, VMware sta avendo la risposta che si aspettava?
IBM: L’adozione del Cloud è ancora in una fase iniziale, ci sono molte aspettative ma anche molte cautele da parte delle imprese. Sicuramente il mercato sta richiedendo questo tipo di soluzioni e la domanda è soprattutto da parte delle piccole e medie imprese e riguarda soluzioni non critiche e a basso rischio, come ambienti di sviluppo e test.

ANW: Quali sono le previsioni per il futuro prossimo e quello a lungo termine?
IBM: Il Cloud segnerà sicuramente il modo di fare computing ed entrà nel portafoglio strategico dell’IT di piccole e grandi aziende. Sarà sicuramente un movimento che modificherà anche il rapporto delle aziende con l’IT, passando da un modello estremamente personalizzato e ritagliato su esigenze particolari ad un modello più industriale, caratterizzato da standard comuni in termini di offerta e personalizzazioni, un modello tipico delle industire mature.

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