Come si acquista un server cloud?
Come nel noleggio di un’auto, anche nel noleggio di un cloud server virtuale (VPS) vengono adottati modelli di pricing diversi. Cerchiamo di capire quali sono e quale è meglio scegliere a seconda della situazione.
Chi si avvicina per la prima volta al mondo del Cloud fa fatica a comprendere alcuni concetti e alcune differenze legate strettamente a questa tecnologia. In questo articolo vi forniamo una breve guida alla scelta dei cloud server, detti anche VPS (Virtual Private Server), macchine virtuali che si possono acquistare a noleggio per usi di produzione, test o sviluppo.
Un tanto all’ora, detto Pay per Use
Uno dei modelli alla base dei sistemi cloud di tipo IAAS (Infrastructure as a service) è quello del pay-per-use in cui vengono addebitate solo le ore di effettivo utilizzo. Tra le offerte di questo tipo più note sul mercato, troviamo quelle di Amazon o Microsoft Azure ad esempio.
Si tratta di un prezzo orario onnicomprensivo che permette di stimare con facilità i costi senza dover ricorrere a calcoli complessi. In genere viene fornito un unico prezzo ma altri provider preferiscono specificare separatamente anche i costi legati alla banda in ingresso o in uscita. Con questo genere di offerte, di solito tante funzionalità hanno costi aggiuntivi extra.
Attenzione però perché nella maggior parte dei casi la fatturazione non viene interrotta allo spegnimento del server: finchè la VPS non viene effettivamente cancellata il fornitore spesso continua a calcolare il prezzo pieno del noleggio.
Il modello pay-per-use orario è chiaramente adatto solo per brevi periodi di test e sviluppo in cui servono magari diversi client con cui testare una applicazione, ma non per un uso continuativo, anche perché di solito prevede anche costi più elevati.
Quando il prezzo è fisso, è un Prezzo Fisso Ricorrente
Un altro modello che viene spesso adottato da alcuni provider come Rackspace è quello di un prezzo fisso ricorrente in cui, ad esempio, viene calcolato un costo mensile per l’uso di ogni VPS. Se la macchina viene cancellata prima non c’è alcuno sconto rispetto al prezzo mensile e allo scadere del mese verrà nuovamente addebitato tutto l’importo.
Queste macchine sono adatte sia allo sviluppo sia alla produzione, in base anche a qual è il costo mensile previsto. Molti provider adottano questo modello poiché permette di avere almeno la garanzia del prezzo mensile e dunque è più facile rientrare nell’investimento. Generalmente, le offerte a prezzo fisso ricorrente offrono servizi aggiuntivi rispetto alle offerte pay per use, come ad esempio aree di backup e un sistema di monitoring.
La Garanzia delle performance con le Istanze Riservate (e prezzo fisso ricorrente)
L’optimum si raggiunge quando è possibile avere delle garanzie di prestazioni sulla propria VPS ed infatti alcuni provider forniscono delle istanze riservate con un prezzo fisso ricorrente. In questo caso l’addebito è magari periodico, ma il cliente si impegna con una durata contrattuale specifica e utilizza delle VPS con risorse garantite e riservate per lui. Naturalmente questo tipo di approccio è più adatto ad ambienti di produzione, proprio perché le risorse vengono riservate. Non è di per sé più economico rispetto ai precedenti ma, visto che prevede un impegno contrattuale più lungo, è l’unico a permettere anche margini di trattativa. Stellar di CoreTech ad esempio utilizza questo approccio e tutte le risorse di ogni cloud server vengono riservate al cliente che le ha acquistate.
Attualmente non sono tanti i provider sul mercato che mettono a disposizione Server Cloud ad Istanze Riservate con Risorse – veramente – Garantite. Talvolta l’etichetta resta per lo più una distinzione commerciale con riferimento ad un risparmio sui costi ma non una garanzia delle performance. Tra i nomi più noti citiamo comunque Microsoft Azure e Amazon, il primo con le macchine di Fascia D (definite come Optimized Compute) o Fascia G, il secondo con le Istanze a Calcolo Ottimizzato o con le offerte ad Istanze Riservate.
Overselling
Può sembrare una magia ma non lo è: alcuni provider riescono a vendere 3, 4 o anche 10 volte il numero delle CPU o delle risorse a disposizione. Come fanno? Semplice, adottano una tecnica simile a quella delle compagnie aeree. In questo caso non si tratta di overbooking ma di overselling. Come si scopre quando un provider adotta questa strategia? Alcuni lo dicono chiaramente e lo fanno solo per alcune offerte. Altri lo fanno sempre e semplicemente lo tengono ben nascosto nelle loro condizioni di vendita. Un buon provider allocherà direttamente le risorse al contratto e non ne farà uso anche se il sistema è sotto utilizzato.
Nell’era del “tutto gratis” e del “low cost” è difficile ammetterlo, ma tipicamente una offerta di cloud server con risorse davvero riservate difficilmente sarà economica.
Noleggio in ambito IT
Se provassimo a fare un paragone tra i sistemi di noleggio di VPS o di cloud server con il mondo del noleggio delle auto, la distinzione tra i vari modelli di Pricing apparirebbe più chiara.
Un sistema di car sharing è per molti aspetti simili al modello di pay per use: si utilizza una risorsa che in quel momento è disponibile per un tempo limitato. La vettura non è riservata o allocata per il cliente, ma viene al momento prenotata ed utilizzata.
Una auto a noleggio presa da un operatore tradizionale per un certo numero di giorni è invece un modello più simile a quello del prezzo ricorrente: il cliente prenota per un periodo preciso e sa che avrà una auto a sua completa disposizione per quel periodo, con gli optional che ha richiesto.
Infine, una auto in leasing assomiglia molto di più al concetto del prezzo ricorrente a istanze riservate: il contratto viene stabilito per tempo e la macchina viene scelta in base alle indicazioni del cliente. La macchina è riservata e il fornitore non la mette a disposizione di altri clienti.
Offerte VPS a pacchetti preconfigurati vs VPS personalizzabili
Molti cloud provider adottano poi una limitazione abbastanza importante nella vendita di VPS: prevedono solo la commercializzazione di “pacchetti” preconfigurati in termini di risorse per le VPS.
Ad esempio, una VPS base avrà 512 Mbyte di Ram, 1 core e 20 Gbyte di disco. La VPS successiva ha 2 Core, 1 Gbyte di Ram e 40 Gbyte di disco e così via. Chi volesse ad esempio una VPS con 100 Gbyte di disco è obbligato a passare a un pacchetto molto più potente in termini di prestazioni e, di conseguenza, molto più costoso. Lo stesso vale naturalmente per un aumento di Core o di Ram. Questo naturalmente può non essere un problema per molti utilizzi generici, ma rappresenta di fatto un aumento dei costi in altri casi specifici in cui servano configurazioni particolari.
Un provider più flessibile come CoreTech, con la sua offerta Stellar, permette di chiedere un preventivo per configurazioni personalizzate o fornisce addirittura un prezzo preciso per ogni core, ogni Gbyte di Ram o ogni Gbyte di spazio su disco. Naturalmente possono esserci anche altri parametri da considerare, come la banda disponibile, il numero di indirizzi IP a disposizione e così via.