Dovesse capitarvi di andare nella piscina comunale di Uitikon, in Svizzera, sappiate che i 37/38° dell’acqua sono ottenuti grazie ad IBM. IBM? Sì, IBM. Come probabilmente avrete immaginato (titolo dell’articolo a parte) parliamo di Green IT. Tematica che, per ragioni commerciali ma anche ambientali, è tanto discussa e trattata in questo ultimo periodo.
Come anticipato, ci troviamo a Uitikon, a circa 10km da Zurigo, dove IBM, per la società GIB Services, ha costruito un Data Center di alta sicurezza in un ex centro militare. L’enorme quantità di aria calda generata dai centinaia e centinaia di servers e apparati, presenti nel Data Center stesso, viene convogliata in speciali sistemi in grado di riutilizzare e “convertire” l’energia prodotta.
GIB Services è un’azienda svizzera che offre servizi IT e che si è affidata ad IBM per la progettazione di questo Data Center che produce annualmente uno stimato spreco di 2800 MWh di energia termica. Fatti i calcoli, questa energia sarebbe in grado, sempre con riferimento annuale, di scaldare e fornire acqua calda per circa 80 case.
GIB Services ha scelto IBM per la sua vasta e specializzata competenza nella progettazione e realizzazione di Data Center adibiti all’alta disponibilità e sicurezza dei dati. Steve Sams, Vice Presidente di IBM Global Site and Facilities Services informa che, su base teorica, è possibile recuperare ben il 90% dell’energia elettrica richiesta dal Data Center tramite l’utilizzo dell’energia termica.
Tutto ciò fa parte di IBM Project Big Green, una interessante e “coinvolgente” iniziativa volta a ridurre l’impatto dell’enorme consumo di energia elettrica. Il progetto prevede l’utilizzo e l’implementazione di specifici prodotti, servizi ma, soprattutto, metodologie al fine di istituire un diverso approccio nella realizzazione di Data Center che, come possiamo vedere, sono sempre più Green.