giovedì, Ottobre 31, 2024

Italiani all’estero nel settore ICT: dall’Irlanda Giovanni Uccio

Federico Lagni
Federico Lagnihttps://www.areanetworking.it
Appassionato di innovazione in tutte le sue forme, è fondatore e CEO di AreaNetworking.it, uno dei maggiori punti di riferimento online del settore ICT. E' anche fondatore ed Event Director di alcune importanti conferenze, come Crypto Coinference, la più importante conferenza dedicata alle criptovalute e la blockchain, e il GDPR Day, una conferenza molto verticale dedicata appunto al GDPR ed alla Data Protection. Inoltre, è fondatore e Presidente di Tesla Club Italy, il primo club Tesla italiano e tra i primissimi al mondo. Al tempo stesso, è anche fondatore e CEO di Enerev, la prima azienda italiana specializzata nel noleggio a breve termine di auto Tesla, nonché società di formazione e di riferimento per diverse soluzioni dedicate alla mobilità elettrica. Partecipa ad eventi e conferenze come speaker e formatore.

Giovanni UccioNella precedente intervista ci eravamo spinti nel Nord Europa con Nicola Arnoldi da UK. Ora, si fa per dire, rimaniamo in zona per raccontarvi l’esperienza di Giovanni Uccio.

La Rubrica Italiani all’estero nel settore ICT non ha l’obiettivo di raccontare esperienze obbligatoriamente positive, nè tanto meno quello di declassare l’Italia. Le domande sono aperte, in modo tale da permettere l’obiettività ai professionisti intervistati.

ANW: In che città vivi e lavori attualmente?
GU: Hi y’ll :) , attualmente vivo e lavoro a Cork City nel sud della Repubblica di Irlanda.

ANW: In quale azienda lavori e con che ruolo? Di cosa ti occupi?
GU: Lavoro presso un’azienda americana che si occupa di Storage nel ruolo di Storage Engineer. Sono parte di un team internazionale che si occupa di provvedere supporto nell’analisi e risoluzione di incidenti riguardanti infrastrutture storage.

ANW: Da quanto sei all’estero?
GU: In Irlanda da quasi due anni.

ANW: Avevi già avuto esperienze di vita all’estero?
GU: Si, ho vissuto in Olanda.

ANW: Cosa ti ha spinto a migrare?
GU: La “migrazione” é stata dettata in primis dal mio amore incondizionato per l’IT, ci tengo a precisare che NON mi sono spostato perché non avevo un lavoro in Italia anzi io l’ho sempre avuto…. ma non riuscivo veramente ad accettare come le aziende italiane trattano le persone, come si cresce professionalmente cosí lentamente che un ragazzo di 26/27 anni all’esteró occupa la posizione di un manager italiano…., stufo dei pochi benefits/agevolazioni, dei NON scatti di carriera, del non investire nei dipendenti e nelle loro qualitá … e non capisco come una persona di 30anni deve vivere con 1000euro al mese (unbelivable). In piú una nazione che non funziona cosí la vita é diventata inaccettabile per me.

ANW: Hai subito uno sconvolgimento delle tue abitudini?
GU: In veritá non ho subito un grosso scoinvolgimento, infatti dopo alcuni mesi di “adattamento” ho iniziato a riprendere la mia vita di sempre con le attivitá gironaliere come lavoro, palestra, uscite con gli amici, viaggi .. etc

ANW: Dal punto di vista culturale e sociale, quali cambiamenti hai constatato?
GU: Su questo livello penso di essere andato a migliorare tantissimo. Ciò che ho notato è che in generale qui si da molta importanza al sociale, soprattuto in azienda (immersioni subacquee, cinema, feste, BBQ, go-karting, escursioni, surf … e molto altro). Logicamente paga la Company nella maggior parte dei casi. Inoltre, per cultura qui sono tutti molto gentili ed io penso di aver perso il 30% dello stress che avevo in Italia.

ANW: Quanto difficoltoso è stato il tuo ambientamento?
GU: Per nulla difficoltoso, quando effettui il join in un ambiente multi-culturale é tutto un mondo da scoprire che porta solo cose positive e conoscenza all’interno della tua vita, conoscendo nuove dimensioni e visioni della vita. Vi é solo da imparare soprattutto per gli italiani.

ANW: Quale considerazione c’è degli italiani e in generale dell’Italia nel paese in cui ti trovi?
GU: Mah… degli italiani si pensa che siano simpatici ma certe volte il loro modo troppo estroso/chiassoso diciamo diventa esagerato …. ed effettivamente se vi fermate ad osservarli dal di fuori a volte é un poco troppo :). Dell’Italia pensano che sia un bel posto per le vacanze ma fondamentalmente é per via del cibo che ne parlano bene, poi non si ha la vera e cruda percezione di quale sia la vera l’Italia.

ANW: Visto il periodo: quanto si è sentita la crisi economica nel tuo paese? Quali cambiamenti ha apportato?
GU: Non sono giunto qui nel momento della vera crisi. Da quanto mi hanno raccontato anche qui si é sentita ma io ho la percezione che loro non abbiano mai avuto il “piacere” di provare una vera crisi.

ANW: Dal punto di vista professionale, quali differenze hai potuto notare rispetto all’Italia?
GU: Questa domanda la stavo aspettando… cercheró di essere breve. Dal punto di vista professionale tutto é PIÚ professionale: gestione dei team, crescita professionale/carriera, importanza dell’individuo, progetti interessanti in cui la persona viene coinvolta, elasticitá mentale e lavorativa, salario, benefits, essere trattati come essere umani, bilancio vita lavorativa/privata, senso di pace, libertá ed affermazione professionale. E direi che non ci sono differenze di “classi”, a volte sembra di rivedere dei film visti in passato e delle cose che avevo sempre sognato.

ANW: Come descriveresti il processo di selezione ed assunzione nel paese in cui ti trovi?
GU: Il processo di selezione é corposo, molto provato e confidenziale, difficile a seconda del ruolo che si vuole ricoprire.

ANW: Sei laureato?
GU: Si … in cosa é palese :)

ANW: In Italia si parla spesso di cervelli in fuga. E’ presente anche all’estero questo fenomeno? In quali proporzioni?
GU: Direi di no anche perché non ne hanno il motivo, vanno via per qualche anno ma piú per esperienza di vita che per fuggire da qualcosa.

ANW: A livello quantitativo, com’è la richiesta di lavoro rispetto all’Italia? Cosa si ricerca maggiormente?
GU: Ho una visione lavorativa del’Irlanda basata sull’IT e in questo campo il lavoro vi é sempre, qualunque cosa voi stiate facendo qui vi sono sempre posizioni lavorative aperte per tutto.

ANW: Da quanto hai potuto vedere, qual è la forma di rapporto lavorativo più diffuso?
(Dipendente, freelance, contratti a tempo determinato, etc).

GU: Rapporto Lavorativo? Lo spiego subito: se vali qualcosa arriverai dove devi ;) In ogni caso non hanno paura di assumerti direttamente con un contratto indeterminato (io ne sono la testimonianza). In realtà, anche se fosse a tempo determinato, se vali sei dentro!

ANW: Come rapporti la retribuzione rispetto a quella italiana? Quali differenze ci sono? E’ effettivamente più alta?
GU: Non ve lo dico altrimenti domani vi licenziate tutti ;-). Scherzi a parte, lo stipendio è molto più che adeguato a soddisfare le esigenze, sfizi e divertimenti e ovviamente varia a seconda del livello di expertise del candidato. La proporzione rispetto all’Italia ovviamente dipende da tua esperienza, dalla tua anzianità ma è sicuramente molto più alto. Tengo comunque a sottolineare che, in realtà, non sono venuto qui per una questione economica. Ci sarei venuto anche per gli stessi soldi. Qui, come ho descritto precedentemente, cambiano molti aspetti molti importanti.

ANW: Qual è il tenore di vita? Cambia effettivamente il costo della vita e di quanto?
GU: Il tenore di vita lo scegli tu in dipendenza di quale sono le tue necessitá, in linea generale il tenore di vita é “normale”. Il costo della vita é normalissimo, non ci sono costi eccessivi ed I beni primari costano anche meno dell’Italia, sfatiamo questo mito che si dice .. “adesso vai a lavorare all’estero con un buon salario ma sicuramente la vita sará molto cara” .. NON É VERO !!

ANW: Come funziona la tassazione? Com’è la pressione fiscale?
GU: La tassazione irlandese é molto bassa, ed é cosa riconosciuta, precisamente I valori sono Basic company Standard Rate = 12.5% , Basic Employee Standard Rate = 20%. Per la pressione fiscale non saprei essere molto preciso, quindi salto a questo giro.

ANW: Cosa non ti manca dell’Italia?
GU: Cattivo governo, criminalitá, vita stressante, poca giustizia, persone sottovulatate, poca umanitá, menefreghismo, nessuno sbocco lavorativo/realizzativo, smog, una generale disorganizzazione, il traffico, come le persone cercano sempre di approfittarsene a prescindere, la televisione italiana, i nulla facenti, gli opportunisti.

ANW: Cosa, invece, ti manca dell’Italia?
GU: Gli affetti, I pochi che sono rimasti li visto che anche loro sono andati via…

ANW: E’ una scelta permanente o ritieni che un giorno tornerai nel bel paese?
GU: Onestamente non penso di tornare in Italia. E’ molto piú probabile che forse un giorno potrei spostarmi altrove.

ANW: Cosa ti senti di dire a chi vorrebbe compiere la tua stessa scelta? Quali caratteristiche sono necessarie al fine di affrontare al meglio questo cambiamento?
GU: Direi che servono cose come intraprendenza, essere sicuri della scelta che si fa, credere in se stessi, un background lavorativo (ma questo dipende da come e d dove volete iniziare), la lingua inglese (anche se non perfetta), tanta voglia di fare e di dimostrare quanto si vale.

ANW: Grazie Giovanni.
GU: Grazie anche a voi!

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