AreaNetworking ha intervistato Andrea Pezzotti.
ANW: In che città vivi e lavori attualmente?
AP: Vivo a Malmö in Svezia, collegata tramite l’Øresundsbron a Copenhagen (Danimarca), dove lavoro.
ANW: In quale azienda lavori e con che ruolo? Di cosa ti occupi?
AP: Lavoro per AT&T Denmark in qualitá di Solution Architect e Lead Designer.
Mi occupo dei progetti, dalle specifiche originali fino al roll-out; invento la soluzione e la disegno, ne seguo i cambiamenti discussi con il cliente, scelgo l’hardware, il software ed i protocolli da utilizzare. Inoltre mi occupo delle previsioni temporali, calcolo del budget, misurazione delle risorse; il tutto a stretto contatto con i gruppi tecnici, manageriali e direttivi della mia societá e del cliente.
ANW: Da quanto sei all’estero?
AP: Al termine dell’estate, un anno tondo.
ANW: Avevi già avuto esperienze di vita all’estero?
AP: In passato mi sono mosso da Roma a Milano per fare esperienza, all’estero é la prima volta.
ANW: Cosa ti ha spinto a migrare?
AP: Devo immedesimarmi nel periodo antecedente la partenza, l’idea di un´esperienza estera mi ha sempre affascinato, in Italia tutti ne parlano come l’eden anche se pochi hanno fatto il passo.
Il lavoro era interessante per una crescita professionale, AT&T é la prima societá di telecomunicazioni al mondo e le condizioni economiche facevano impallidire quelle italiane.
ANW: Hai subito uno sconvolgimento delle tue abitudini?
AP: Totale, ma mantengo i miei punti saldi: pranzo alle 13 e ceno alle 20, non riesco proprio a pranzare alle 11 e cenare alle 18!
ANW: Dal punto di vista culturale e sociale, quali cambiamenti hai constatato?
AP: Mi sono ritrovato in un mondo nuovo, il sociale é sponsorizzato dallo stato e dalle tasse, scuole gratuite, servizi e mondo del lavoro funzionante.
Diciamo che, di contro, non dovendo mai districarsi nell´italico “arrangiarsi” le persone sono tendenzialmente passive e non conoscono lo stress; gli inverni sono rigidi e veramente poco illuminati, questo porta la gente a rinchiudersi in casa durante la settimana ed al weekend ubriacarsi, uomini e donne, oltre ogni limite.
L’efficacia dei mezzi pubblici la fa da padrone, anche perché le forze dell´ordine non hanno mano leggera e per guida in stato di ebrezza c’è l’arresto.
ANW: Quanto difficoltoso è stato il tuo ambientamento?
AP: I primi mesi sono stati critici, un forte impatto con il mondo nuovo e l´abbandono forzato della vita abituale.
ANW: Quale considerazione c’è degli italiani e in generale dell’Italia nel paese in cui ti trovi?
AP: Stranamente in Scandinavia l’italiano è ben visto, molte persone ci scelgono come meta di vacanza, adorano il nostro cibo e la nostra lingua “so sweet and romantic”.
ANW: Visto il periodo: quanto si è sentita la crisi economica nel tuo paese? Quali cambiamenti ha apportato?
AP: In Danimarca se ne é parlato, i mercati si sono irrigiditi, tuttavia non ci sono state conseguenze e l’economia é in crescita; mantengono il più basso tasso di disoccupazione europeo!
In Svezia la moneta ha perso qualche punto, non essendo legata all’euro.
ANW: Dal punto di vista professionale, quali differenze hai potuto notare rispetto all’Italia?
AP: Si lavora per vivere e non il contrario, lo stress non é percepito.
Il lavoratore é coccolato, la mensa interna é una realtá ovunque, un giorno alla settimana c´é anche il dolce e un altro la colazione.
Il telelavoro, negli ambiti che lo permettono, é una realtá presente ed incentivata che permette di adattare impegni esterni o casalinghi alla vita lavorativa, spesse volte ho lavorato direttamente da Roma.
C´é la mania delle assicurazioni in qualunque ambito, lavorativamente c´é a-kassa che garantisce in caso licenziamento 12 mesi di stipendio pieno.
La crescita e la fidelizzazione del personale sono molto importanti, anche a causa della forte domanda che potrebbe spingere il lavoratore a cambiare azienda e quindi portare la sua competenza altrove.
Ci sono anche frequenti feste aziendali, in corrispondenza di quelle comandate o della bella stagione in arrivo, da poco abbiamo avuto lo spring party.
ANW: Come descriveresti il processo di selezione ed assunzione nel paese in cui ti trovi?
AP: Il processo selettivo, a livello enterprise, non differisce da quello italiano grazie a precise procedure.
ANW: Sei laureato o possiedi particolari titoli di studio istituzionali?
AP: No!
ANW: In Italia si parla spesso di cervelli in fuga. E’ presente anche all’estero questo fenomeno? In quali proporzioni?
AP: I cervelli qui vengono gratificati, seguiti e sponsorizzati. In pratica é l´arrivo del cervello in fuga da un altro paese!
ANW: A livello quantitativo, com’è la richiesta di lavoro rispetto all’Italia? Cosa si ricerca maggiormente?
AP: Da “Il Sole 24 Ore”:
Il tasso di disoccupazione sul mercato del lavoro danese e’ sceso a livelli minimi (5%). Recenti dati pubblicati da organismi economici e stampa specializzata individuano ben 207 settori occupazionali in quattordici regioni produttive del Paese dove l’offerta di lavoro supera la domanda.
ANW: Da quanto hai potuto vedere, qual è la forma di rapporto lavorativo più diffuso? (Dipendente, freelance, contratti a tempo determinato, etc).
AP: Abitualmente il contratto a tempo indeterminato é il piú diffuso, le condizioni si differenziano da quelle italiane dove questo contratto é mal visto dalle aziende a causa della quasi impossibilitá di licenziare il lavoratore.
Chi sceglie la via dell´impresa individuale é retribuito meglio, considerando l´effettivo rischio di impresa, invece delle nostre finte partite iva monocliente con stipendio da fame.
ANW: Come rapporti la retribuzione rispetto a quella italiana? Quali differenze ci sono? E’ effettivamente più alta?
AP: Il costo della vita é molto alto e le tasse incidono sul netto, ovviamente é tutto proporzionato e costruito a misura di uomo.
Gli stipendi soddisfano a pieno il lavoratore, portatile, cellulare, carta di credito aziendale, sono le dotazioni comuni. Curiosamente l´auto aziendale non é un benefit, se presente aumenta la percentuale di tasse sul reddito. Le tasse sulle automobili sono folli, 180%, refuso storico di un’economia protezionista.
ANW: Qual è il tenore di vita? Cambia effettivamente il costo della vita e di quanto?
AP: Qualche economista usava comparare i vari paesi utilizzando il big mac, io lo faccio con la pasta: 1kg di pasta italiana a Roma costa 1,20€ a Malmö costa 1,30€ a Copenhagen costa 3,30€.
Tuttavia c´é da specificare che tutte le spese sociali sono perlopiú gratuite o con prezzi accessibili a tutti, tutto quello che va oltre é tassato pesantemente (sigarette 6€, cocktail 14€, automobile).
ANW: Come funziona la tassazione? Com’è la pressione fiscale?
AP: Le tasse danesi sono le piú alte d´europa, oscillano dal 40% al 60%, ovviamente lo stipendio lordo viene adeguato di conseguenza a seconda del risultato che si vuole ottenere.
Se il lavoro si trova a piú di 12km da casa, per ogni km eccedente viene dato un rimborso giornaliero chiamato fradrag.
ANW: Cosa non ti manca dell’Italia?
AP: Lavorativamente l´essere considerato un limone da spremere e mai gratificare.
Umanamente rimango sempre piú basito visitando il belpaese dalla mancanza totale di sicurezza, dalla presenza sempre piú insistente di immigrati e dalle forze dell´ordine inesistenti.
ANW: Cosa, invece, ti manca dell’Italia?
AP: Adoro la mia terra, ci sarebbe da fare un lungo elenco.
ANW: E’ una scelta permanente o ritieni che un giorno tornerai nel bel paese?
AP: Roma Caput Mundi…
ANW: Cosa ti senti di dire a chi vorrebbe compiere la tua stessa scelta? Quali caratteristiche sono necessarie al fine di affrontare al meglio questo cambiamento?
AP: Bisogna avere un carattere forte, prepararsi a periodi di solitudine prima di riuscire ad integrarsi, una conoscenza della lingua inglese a livello ottimo é necessaria, oltre ad una buona capacitá di iniziativa e soft skills a corredo.
Scegliete accuratamente la destinazione, ed informatevi da qualcuno che ci vive sui costi, le tasse, il livello degli stipendi e tutto ció che puó esservi utile!
In bocca al lupo!