Perfortuna è così. Qualcuno è in grado di vedere le cose con una mentalità che permetta di percepire e considerare la banda larga non una spesa, un costo, un “dispendio” bensì un investimento che, in un momento come questo a maggior ragione, può essere davvero molto utile.
Dopo lo stop di Gianni Letta, qualcuno ha detto la sua e si è fatto sentire e stranamente, dico io, a farlo è stato anche un politico: Claudio Scajola, ministro dello Sviluppo Economico.
Lo stop c’è stato per un cambio di priorità. Sembra che la crisi continui ad avere quell’influenza sufficientemente negativa tanto da creare agitazione e terrorismo. Quell’agitazione e nervosismo che spesso fa fare scelte dettate dalla paura. Scelte che posso essere scambiate come “prudenti” ma che in realtà frenano ancora di più le attività economiche. L’esempio lampante è proprio questo: come si può bloccare, causa crisi, una fonte d’innovazione?
L’espansione della banda larga porterebbe a migliaia e migliaia di nuovi posti di lavoro, senza contare ciò che potrebbe migliorare, globalmente e singolarmente, nel nostro paese. Nel complesso tutta questa vicenda la ritengo un po’ ridicola. “False” promesse, rinvii, visioni politiche contrastanti. Parole, parole, tante parole ma pochi fatti.
A tal proposito vi segnalo un ottimo articolo di Guido Scorza: http://www.guidoscorza.it/?p=1246. Vengono messi in evidenza i punti assai poco convincenti di tutta la questione. Il fatto che nell’articolo 1 della legge numero 69 di Giugno scorso non si parla di 800 milioni di euro ma di massimo 800 milioni di euro, parolina magica che consentirebbe un domani e in tutta tranquillità, a qualche altro signore, di mettere a disposizione ben meno di quella cifra. Questo ne è solo un esempio. Leggete l’articolo per informarsi anche degli altri punti.