ReteRosa è una nuova rubrica di AreaNetworking volta a mettere in risalto le numerose donne impiegate nel settore IT/TLC aventi posizioni professionali e una carriera oggettivamente ammirevole. Seguiranno nei prossimi giorni maggiori informazioni sul progetto.
Come prima intervista, abbiamo coinvolto Serena Ramovecchi che ci saprà dare sicuramente spunti interessanti. Leggete in seguito.
ANW: Ciao Serena e grazie per riportarci la tua esperienza. Ci puoi dire di cosa ti occupi e farci un sunto professionale delle tue competenze ed esperienze?
SR: Sono un “Network & Security Engineer” e, dopo una lunga esperienza di lavoro in un provider come supporto specialistico per la rete di backbone, sono approdata da circa 1 anno in un System Integrator.
La mia formazione è partita dalla laurea in Ingegneria Informatica per poi evolversi nell’ambito reti con certificazioni Cisco fino ad arrivare alla CCIE Security conseguita ad Aprile 2009.
La mia professionalità si è arricchita nel tempo a partire dalle prime esperienze come sviluppatrice e progettista software, sistemista e docente Unix, svolgendo parallelamente attività di docenze Cisco, professore a contratto del corso universitario di Reti di Calcolatori fino a specializzarmi nell’ambito tecnico su reti in ambito provider e sicurezza.
ANW: Questa nostra rubrica ha l’obiettivo di dare evidenza alle donne impiegate nell’IT/TLC con un curriculum di tutto rispetto. E’ noto, infatti, che questi casi siano pochi, pur sempre relativamente
parlando, ovviamente. Ti senti effettivamente di avere questo valore?
SR: Io cerco di dare il meglio nel lavoro che svolgo e ho sempre avuto commenti positivi dalle persone con cui ho lavorato, se poi il mio curriculum sia “di tutto rispetto” non sta a me giudicarlo. Finora le aziende l’hanno trovato interessante; spero di continuare a crescere professionalmente per far sì che questo non cambi.
ANW: Quanto difficoltoso è stato per te raggiungere il tuo status attuale? Quali sono le principali difficoltà che hai incontrato?
SR: Lo status attuale è frutto di anni di impegno, di scelte ed è comunque in evoluzione: in questo settore non si può smettere di studiare, di crescere e di evolversi restando, per quanto possibile, al passo con le tecnologie.
Le difficoltà principali sono state, come per tutti credo, di diversa natura:
– nello studio: studiare e lavorare contemporaneamente, riuscire a dedicare il tempo necessario per ottenere dei risultati, trovare un mio metodo per superare le difficoltà che incontravo.
– nel lavoro: cercare l’approccio migliore per affrontare tutte le situazioni stressanti e per risolvere le problematiche tecniche; trovarmi con persone diverse da me e con un metodo diverso dal mio nel lavoro ed imparare a collaborare per contribuire insieme al risultato.
Più che ostacoli le considero aspetti della crescita personale e professionale da cui non si può prescindere.
ANW: Quali pensi siano i motivi principali per i quali le donne impiegate in questo settore siano così poche? Pensi che la potenziale discriminazione sia una delle cause “intimidatorie” nei confronti delle
donne nell’affrontare l’Information Technology e le Telecomunicazioni?
SR: La prima componente è sicuramente di carattere storico… se pensate che il riconoscimento del voto alle donne e la possibilità di essere elette in politica sono stati “concessi” tra il 1945 e il 1946 non credo serva aggiungere altro.
Non credo nell’esistenza di una discriminazione a priori, per lo meno nell’ambito puramente tecnico che è quello che mi riguarda. Se sei in gamba vieni apprezzato e ricercato al di là dell’essere uomo o donna.
Tuttavia negli anni ho osservato due aspetti fondamentali:
– il primo riguarda lo scetticismo iniziale che esiste quando il ‘tecnico’ che ci si trova davanti è donna, ancor di più se di bell’aspetto e devo ammettere che io stessa, non essendo abituata e incontrare donne che fanno il mio lavoro, quando ne trovo una rimango stupita e perplessa (d’altra parte i condizionamenti sociali italiani sono duri a morire)
– il secondo riguarda il problema della maternità che oggi viene considerato dalla maggior parte dei manager delle aziende come un costo ed un problema da risolvere e, soprattutto in questi anni di crisi, spesso anche con misure penalizzanti per la lavoratrice in questione… come se loro non avessero moglie e figli.
ANW: Ti sei mai vista negare un ruolo importante o sfumare un’interessante opportunità soltanto perchè donna?
SR: No, ma ho visto altre donne in altri settori perdere una promozione che avrebbero meritato perché diventate madri.
ANW: C’è tanta discriminazione da parte del sesso opposto? Se sì, come l’hai affrontata e l’affronti tutt’oggi?
A queste due domande posso rispondere solo in base alla mia esperienza personale che è molto riduttiva, io non ho incontrato discriminazioni ma questo non significa che non ce ne siano.
Di sicuro c’è molta strumentalizzazione delle donne.
Scusate se mi permetto… ma anche un’intervista con questo taglio è ovvio sia stata concepita da un uomo. :P E la cosa che mi ha stupito di più è che spesso oggi le proposte per valorizzare e promuovere il ruolo delle donne nei diversi ambiti, vengono da uomini!
ANW: La competizione tra uomini è diversa di quella tra donne. Cosa ne pensi a riguardo? Ti sono successi casi particolari?
SR: Esiste una competizione con accezione negativa, che spesso si trova in ambito lavorativo, ma non so parlarne perché per me è qualcosa di inutile. Presuppone che per ottenere il meglio dalle persone queste debbano farsi la guerra ed è ridicolo.
Per me il rispetto per se stessi, per la propria professionalità e per quella degli altri sono l’unico motore valido.
Di competizione con altre donne non ho esperienza visto che ne ho incontrate poche nel mio lavoro e comunque sarei ben felice di poter collaborare con un’altra donna.
Occorre poi fare una distinzione di settori:
– gli ambiti tecnici e di esercizio, visto lo stress ed i ritmi cui si è sottoposti portano naturalmente alla creazione di un ambiente informale in cui si cercano alleati piuttosto che rivali, questo perché spesso la soluzione ad una problematica si raggiunge prima se sono più persone a contribuire ed a condividere la pressione e inoltre tutto diventa più piacevole.
– in altri ambiti, come ad esempio quello commerciale del settore TLC o altri settori, probabilmente la competizione di sente di più sia per motivi legati alla visibilità e alla carriera sia perché girano più soldi.
ANW: Quali caratteristiche ed elementi credi ti siano stati più utili nella tua carriera per raggiungere i tuoi traguardi?
SR: Impegno, professionalità, fiducia nella mie capacità, rispetto degli altri, curiosità, passione e un po’ di coraggio di rischiare.
ANW: Quali consigli ti senti di dare alle altre donne che vogliono o hanno da poco intrapreso il settore IT?
SR: Di avere fiducia in se stesse e non cercar di copiare il comportamento e l’approccio maschile al lavoro ma di trovare il proprio.
ANW: Grazie molte Serena per la tua disponibilità e le tue considerazioni.
SR: Grazie a voi per l’iniziativa.