Dopo aver intervistato 304 responsabili IT nel mondo, Forrester Consulting ha rilevato che nonostante i budget IT si trovino costantemente sotto esame, le aziende si lasciano influenzare dagli abituali fornitori, diventando insensibili ai vantaggi di estendere il ciclo di vita dell’hardware e di ricorrere a contratti di manutenzione offerti da terze parti.
Nonostante un alto numero (76%) di responsabili degli investimenti IT stia affrontando il problema della riduzione dei costi, molti di essi non sono al corrente dell’esistenza di opzioni di manutenzione alternative e vengono spesso eccessivamente influenzati dai fornitori sul tema dell’aggiornamento delle infrastrutture hardware. Lo studio ha rivelato che sono i fornitori a dettar legge sul ciclo di vita dei prodotti, provocando la sostituzione, a volte non necessaria e certamente costosa, di hardware che possiede ancora un valore di mercato e che, statisticamente potrebbe funzionare perfettamente per almeno altri 20 anni.
Secondo il nuovo studio:
- L’hardware EoL (End-of-Life) viene ritirato con eccessivo anticipo. Una percentuale del 79% delle imprese aggiorna la propria infrastruttura di rete con una frequenza variabile da uno a cinque anni, seguendo valori medi settoriali imposti dai fornitori. L’85% degli intervistati, inoltre, afferma che avrebbe mantenuto la propria infrastruttura di rete, qualora il fornitore avesse continuato ad includerla nel supporto offerto.
- I servizi di manutenzione dei produttori offrono un basso ritorno sull’investimento. Più dell’80% delle organizzazioni firma contratti di manutenzione direttamente dai produttori del proprio hardware, pur rilevando in essi scarsi vantaggi economici, ed esprime insoddisfazione per risparmi non reali, tariffe elevate e schemi di prezzo troppo rigidi.
- Le opzioni di manutenzione offerte da terze parti sono largamente sconosciute. Soltanto il 21% afferma di aver preso in considerazione offerte di terze parti durante la negoziazione dei contratti di manutenzione e assistenza, mentre l’80% asserisce che considererebbe la manutenzione di terze parti qualora si dimostrasse più conveniente del contratto attuale .
Per ottenere un effettivo valore aggiunto e massimizzare il ROI sull’infrastruttura di rete, Forrester Consulting suggerisce alle organizzazioni le seguenti raccomandazioni :
- Mantenere le infrastrutture esistenti e ancora funzionanti evitando aggiornamenti prematuri e non necessari. Le organizzazioni devono considerare in modo pragmatico la propria infrastruttura e valutare quali sono i servizi da fornire e se effettivamente possono essere gestiti dall’infrastruttura attualmente in esercizio.
- Non pagare inutilmente aggiornamenti software, specialmente se non sono disponibili o se disponibili gratuitamente. I contratti di manutenzione dei vari produttori originali sono spesso costosi e non sempre offrono la manutenzione e gli aggiornamenti necessari ai clienti. Le organizzazioni devono esaminare attentamente i contratti di manutenzione in atto ed individuare i possibili e necessari risparmi sulla spesa operativa (OPEX).
- Scegliere i contratti di manutenzione piu’ adeguati, considerando anche le proposte e le opzioni di terze parti. Un modo per ridurre i costi operativi è gestire i contratti di manutenzione in maniera analoga agli acquisti per l’infrastruttura. Nel caso degli aggiornamenti di rete un’azienda è solita considerare offerte di produttori diversi e scegliere quella piu’ competitiva; In modo del tutto simile i contratti di manutenzione dell’hardware dovrebbero basarsi sullo stesso principio, comprendendo anche le proposte, di terze parti.
- Adottare criteri di valutazione che tengano in considerazione valore, qualità e durata, e non soltanto il funzionamento dell’apparecchiatura. È difatti possibile sfruttare al meglio le infrastrutture di rete se i responsabili IT si rendono conto che l’infrastruttura è effettivamente sottoutilizzata, cha un ciclo di vita più lungo di quello indicato dal produttore e che può continuare ad essere utilizzata anche successivamente la dichiarazione di EoL.