Ne avevamo parlato mesi fa. Il Piano Romani (da Paolo Romani, viceministro per lo Sviluppo con delega alle Comunicazioni), è stato “interrotto” dal Governo. Nell’articolo di Giugno lo avevamo detto: una presa in giro? In quelle parole dicevamo che In Italia siamo risaputamente arretrati rispetto agli altri paesi europei e di questo possiamo parlarne senza riportare numeri e percentuali come fanno tutti. Dicevamo anche, o forse soprattutto, che non volevamo mettere le mani avanti ma che, al contempo, non dovevano sorgere lodi o stati d’animo di felicità per la classica e solita “novità” puramente teorica e priva di fatti.
Ebbene sì, ora sembra che tutto sia stato bloccato e l’annuncio viene dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Gianni Letta. “Daremo gli 800 milioni di euro passata la crisi” ha affermato il sottosegretario. E pensare che nemmeno due settimane fa anche il ministro Brunetta aveva annunciato questi famosi 800 milioni di euro.
Secondo Letta, attualmente vi sono ben altre priorità economiche ma assicura che quegli 800 milioni non verranno utilizzati per altro bensì rimangono in ogni caso nelle mani del CIPE (Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica). L’Autorità Garante delle COMunicazion ha già provato a farsi sentire ma a quanto pare vanamente. In realtà non solo Brunetta ma addirittura Letta stesso, dieci giorni fa a L’espresso”, diceva che per l’avvio dei “lavori” sarebbero mancate solamente poche settimane, ovvero quelle necessarie al CIPE per deliberare il tutto. Non mostrava, quindi, alcun dubbio o impedimento.
Ad oggi invece tutto è cambiato. I fondi sono fermi, bloccati. Tanto marketing fatto negli ultimi mesi facendo sembrare che da un giorno all’altro l’Italia dovesse essere ricoperta dalla banda larga. Consoliamoci: nessuno ci aveva creduto.