Ebbene sì, il progetto è proprio questo. Rendere disponibile banda larga nelle linee Freccia Rossa e Freccia Argento di Trenitalia tramite infrastrutture appositamente realizzate. 20 milioni di euro e circa 1 anno di tempo. Questi sono i numeri principali del progetto innovativo.
Ed è vero, è innovazione. Riuscire a lavorare e/o svagarsi finchè si viaggia, senza quindi perdere tempo o decidendolo di passare anche così, è sicuramente interessante e coinvolgente. Peccato, però, che come sopradetto, sia un’iniziativa esclusivamente riservata, per ora, alle due linee TAV che, già di per se, sono selettive.
A livello tecnico, Internet sarà accessibile in treno in due modi: o utilizzando la propria connessione 3G/UMTS, tramite la chiavetta (nella rete ferroviaria verranno posizionate delle celle per potenziare il segnale degli operatori). Alternativa, utilizzare la connettività di rete “locale”, offerta nei vagoni tramite WiFi “interno”.
Ma, questo a parte, ci accorgiamo benissimo che finchè rimaniamo in un contesto italiano, il tutto può essere definito con il termine “innovazione”. Allargando i confini, senza tante pretese, paragonandoci con qualche altro stato europeo, vediamo bene che potremmo definire il progetto come “arrivare a qualcosa dove gli altri sono già arrivati da tempo e in maniera migliore“.
Perchè in maniera migliore, vi chiederete voi? E’ normale, ve lo chiedete ma siete anche in grado di darvi una risposta: migliore perchè vari altri stati industrializzati hanno realizzato questa architettura già da anni. Oltre a questo, migliore anche perchè è un servizio reso completamente in forma gratuita.
Ma non è l’unica motivazione. Guardate l’immagine seguente. Per determinare la qualità di un servizio, si utilizza come criterio anche il fatto che siano presenti caratteristiche ben più importanti?
Secondo me sì.